Tutto pronto per la nuova edizione di Ties that Bind (Legami che uniscono), il workshop per produttori cinematografici asiaticie d europei. La prima sessione avrà luogo a Udine dal 29 aprile al 3 maggio 2014 all’interno della cornice del Far East Film Festival (dal 25 aprile al 3 maggio 2014). Questo workshop si avvale del sostegno del programma Creative Encounters: Cultural Partnerships between Asia and Europe, di Asia-Europe Foundation (ASEF) e di Arts Network Asia (ANA) in collaborazione con Trans Europe Halles (TEH).
Un secondo incontro si svolgerà in Corea del Sud nell’ottobre di quest’anno nell’ambito del Busan International Film Festival (dal 02 all’11 ottobre 2014), in concomitanza con l’Asian Project Market sempre in Corea del Sud, con il supporto di Creative Europe (TBC).
TIES THAT BIND riunisce cinque produttori di progetti cinematografici giunti dall’Asia e cinque dall’Europa. Durante i due workshop collaboreranno allo sviluppo dei loro progetti sotto la guida di esperti di massimo livello provenienti da entrambi i continenti. Il workshop TIES THAT BIND offrirà ai partecipanti selezionati una visione approfondita del mercato audiovisivo e delle sue procedure operative, legali, finanziarie, di vendita e delle modalità di distribuzione e promozione in Asia ed in Europa; darà inoltre l’opportunità di creare un network tra i partecipanti e le compagnie al fine di instaurare rapporti di coproduzione a medio e lungo termine e permetterà l’accesso ad un network di produttori, mercati, festival e decision makers in entrambi i continenti.
Questi i dieci produttori selezionati:
– Karim Aitouna, Hautlesmains Productions, Francia; progetto: Women of the Weeping River, regista: Sheron Dayoc
– Joenathann Alandy, Outpost Visual Frontier, Filippine; progetto: Hypothalamus, regista: Dwein Baltazar
– Valérie Bournonville, Tarantula, Belgio; progetto: Walkers, regista: Olivier Meys
– Weronika Czołnowska, EasyBusyProductions, Polonia; progetto: Baby, regista: Kei Ishikawa
– Antonin Dedet, Neon Productions, Francia; progetto: Black Stones, regista: Gyeong Tae Roh
– Justin Deimen, Silver Media Group, Singapore; progetto: Lanun, regista: Chua Jingdu
– Julius Ponten, Habbekrats, Paesi Bassi; progetto: Fatu Adil, regista: Jim Taihuttu
– Alina Yan Qiu, Jampa Films, Cina; progetto: Mazu, Guardian of the Seas, regista: Xiao Zheng e David Ebner
– Masumi Soga, Giappone; progetto: Kodokushi, regista: Janus Victoria
– Lina Tan, Red Films, Malesia; progetto: Five Star Billionaire, regista: Bernard Chauly
La selezione di quest’anno include un’ampia varietà di progetti e generi diversi:
Karim Aitouna (Hautlesmains Productions, Francia) produce Women of the Weeping River, regia di Sheron Dayoc. Narra la storia di due donne in una remota comunità mussulmana che sperano di fermare una sempre più sanguinosa faida risalente a generazioni addietro. Il progetto è sostenuto dal Sundance Institute, dall’Hubert Bals e dall’Asian Film Fund.
Dal 2010, Joenathann Alandy(Outpost Visual Frontier, Filippine) ha prodotto cinque lungometraggi e tre cortometraggi, che hanno ricevuto riconoscimenti sia a livello locale che internazionale. La sua prima collaborazione con la scrittrice/regista Dwein Baltazar risale al suo film di debutto Mamay Umeng, vincitore del Best Picture Prize al Jeonju IFF nel 2013. Hypothalamus è una storia d’amore drammatica narrata a più livelli, nella quale Baltazar intreccia le vicende di quattro uomini diversi e della loro attrazione per una donna misteriosa di nome Aileen.
Valérie Bournonville (Tarantula, Belgio) produce Walkers, il primo lungometraggio di Olivier Meys. Il film tratta il delicato argomento della prostituzione delle donne cinesi in Europa. Il regista ha vissuto in Cina per otto anni e possiede un’ottima conoscenza delle tematiche culturali e sociali cinesi. Tarantula è una compagnia che si segnala per le sue coproduzioni con il Messico (Batalla en El Cielo di Carlos Reygadas – in gara a Cannes nel 2005); Canada (Congorama di Philippe Falardeau – Director’s Fortnight a Cannes nel 2006); Palestina (Le Sel de la Mer di Annemarie Jacir – Un Certain Regard” a Cannes nel 2008); Argentina (La Cantante de Tango di Diego Martinez Vignatti, in gara a Locarno nel 2009); e Taiwan (Visages di Tse Ming-Liang, in gara a Cannes nel 2009), tra gli altri progetti.
Weronika Czołnowska (EasyBusyProductions, Polonia) è la produttrice di Baby, una commedia fantasy su una giovane coppia che finisce in uno strano mondo chiamato Kappa e deve convincere il proprio bambino a nascere. Il film è una coproduzione polacco-giapponese ed è vincitore del premio principale al IT Project Market nella cornice del Fantastic Film Festival di Bucheon, Corea. Baby è il primo lungometraggio di Kei Ishikawa, il cui precedente corto Dear World ha ricevuto un premio speciale nel prestigioso concorso della Akira Kurosawa Foundation. L’altro suo corto It’s All in the Fingers, anch’esso prodotto da Weronika Czołnowska, è stato presentato in anteprima al New Directors/New Films Festival a New York. Il regista coreano Gyeong Tae Roh si è subito messo in mostra con il suo primo film The Last Dining Table, selezionato per il Sundance Film Festival.
Antonin Dedet (Neon Productions, Francia) ha prodotto il suo secondo lungometraggio Land Of Scarecrows. Queste due opere, realmente poetiche, denunciano i mali della globalizzazione e dell’inquinamento e sono le prime due parti della trilogia “Environment and Pollution”. Black Stones è l’ultimo film di questa trilogia. Antonin Dedet ha sinora prodotto e coprodotto tredici lungometraggi, coinvolgendo più di quindici Paesi (Spagna, Brasile, Mozambico, Italia, Stati Uniti, Corea del Sud, Libano, Germania, Algeria, ecc.).
Justin Deimen (Silver Media Group, Singapore) produrrà Lanun, una cruda saga sul crimine ambientata nell’Asia sud-orientale, che registra l’ascesa di un giovane orfano di un villaggio mente si fa strada verso gli alti ranghi delle organizzazioni criminali indonesiane, diventando uno dei più temuti e potenti pirati marittimi della regione. Justin Deimen è un produttore esecutivo/regista della Development for Silver Media Group, una tra i pochi fondi di investimento nei media gestiti privatamente, che finanzia film e altri contenuti mediatici per un pubblico internazionale.
Julius Ponten (Habbekrats, Paesi Bassi) produrrà Ratu Adil, film che sarà in gran parte ambientato in Indonesia, nel periodo successivo alla capitolazione dei Giapponesi alla fine della Seconda Guerra Mondiale – un tema che non è stato affrontato sullo schermo né nei Paesi Bassi né a livello internazionale. Ratu Adil non sarà un film di guerra epico, ma un’opera intima riguardante la follia della guerra e le pagine più oscure nella storia Olandese e modiale. Julius Ponten ha prodotto più di 60 video musicali, dozzine di spot pubblicitari, corti e due lungometraggi (Wolf, Rabat). Wolf è stato diretto da Jim Taihuttu ed è stato presentato in anteprima mondiale in gara a San Sebastian nel 2013.
Alina Yan Qiu (Jampa Films, Cina) produrrà Mazu, Guardian of the Seas, un’opera fantasy/fantascientifica in 3D. È la storia di una nuotatrice olimpionica cinese che riceve una collana magica, scoprendo così di essere stata scelta per seguire le orme della dea Mazu nella salvaguardia degli oceani orientali. Con l’aiuto di alcuni alleati fondamentali,impara a controllare i poteri della collana e ben presto si trova a confrontarsi con una creatura malefica decisa a distruggere l’umanità. Alina Yan Qiu ha prodotto due lungometraggi usciti entrambi nelle sale nazionali: il vincitore di premi Red River (2009) e Hutong Days (2008). Ha anche coprodotto Inseparable con Kevin Spacey.
Masumi Soga dal Giappone produrrà Kodokushi, affrontando una tematica tipicamente giapponese. Sempre più persone in Giappone muoiono “una morte solitaria”, letteralmente nel senso che non hanno nessuno che si occupi di loro e muoiono da soli, certe volte senza venire ritrovati per anni, ma anche metaforicamente vivendo una vita che è vuota ed isolata. Il progetto vedrà alla regia una giovane regista Janus Victoria, vincitrice del Best Project Award al Talent Campus Tokyo.
Lina Tan (Red Films, Malesia) presenterà Five Star Billionaire, un adattamento del libro di Tash Aw (vincitore del Whistbread First Novel Award e del Commonwealth Writer’s Prize). La storia è ambientata a Shanghai e ruota attorno a 5 persone malesi che cercano di trovare il loro posto in Cina. Lina Tan ha fondato la casa di produzione Red Films nel 2004 e ha sostenuto la new wave di pellicole indie in Malesia. Ha prodotto Visits: Hungry Ghost Anthology e film che hanno polverizzato il botteghino e sono stati acclamati dalla critica come Gol & Gincu, Kami, Pisau Cukur, Songlap e Istanbul Aku Datang , che hanno dato vita alla new wave della scena cinematografica malese.
TIES THAT BIND è organizzato da Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia , EAVE, Udine Far East Film Festival, Busan International Film Festival/Asian Film Market/Asian Project Market, in collaborazione con Festival Scope.
TIES THAT BIND si avvale del supporto di Asia-Europe Foundation (ASEF) e Arts Network Asia (ANA) in collaborazione con Trans Europe Halles (TEH).
News del 11 Aprile 2014