Parole povere a Vicino Lontano

Dopo la proiezione lo scorso novembre al Torino Film Festival Parole Povere, il film di Francesca Archibugi sul poeta friulano Pierluigi Cappello verrà presentato mercoledì 14 maggio a Udine nell’ambito della rassegna culturale Vicino Lontano.

Prodotto da Tucker Film assieme ad Agherose, in collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche, la Banca Popolare FriulAdria, il Mittelfest di Cividale del Friuli e il sostegno del Fondo per l’Audiovisivo del FVG, il documentario è la dolce collisione tra gli occhi di una regista e le parole, tutt’altro che povere, di un poeta. Lei, Francesca Archibugi, offre il suo sguardo, costruisce l’ascolto, lui, Pierluigi Cappello, offre la sua identità sorridente, restituisce la complessa naturalezza di chi è nato «al di qua di questi fogli». Vita e creazione letteraria: quali distanze alimentano il rapporto? E di quali vicinanze, invece, si nutre?

La macchina da presa cerca risposte facendo sempre un passo indietro, con affettuoso pudore, e documenta la verità, la realtà, senza mai ricorrere a sovrastrutture intellettuali. Il montaggio racconta, non estetizza, la musica di Battista Lena diventa scansione narrativa, non arreda i silenzi, e la piccola storia di Pierluigi, che è necessariamente anche la grande storia di una terra e di un popolo, scorre sullo schermo così come scorre nella quotidianità. Le radici friulane e le testimonianze divertite degli amici. I luoghi e i ricordi. L’ombra scura del 1976 e il profilo verde delle montagne. La sedia a rotelle che spezza la libertà di un sedicenne e disegna, millimetro dopo millimetro, la libertà di un uomo. Di un guerriero mite e gentile che abita «tra l’ultima parola detta e la prima nuova da dire».

Francesca Archibugi, che ha legato il suo nome a piccoli grandi film come Mignon è partita o Lezioni di volo, racconta così l’incontro con Cappello: «La prima volta è stata due anni fa, quando ho comprato la raccolta di poesie Mandate a dire all’imperatore con cui aveva appena vinto il Premio Viareggio. Non sono un’esperta di poesia, ma una lettrice appassionata. Mi serve avere un libro di poesia contemporanea sul comodino, perché è il più forte antitodo contro l’ansia e la noia. Mi sono avvicinata a Pierluigi quando è diventato il mio compagno di comodino. Non ci conoscevamo, eppure eravamo già intimi…». E ancora: «Le poesie di Cappello sono piene di immagini e forse le ho perfino sognate. Non sapevo nulla della sua vicenda personale, dell’incidente di moto a sedici anni e della sua vita in carrozzina da allora.  Nessun indizio dalle poesie: nei suoi versi Pierluigi corre, a volte vola».

Parole Povere
Ex Chiesa di San Francesco Udine
Mercoledì 14 maggio 2014 ore 20.30

News del 12 Maggio 2014
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